giovedì 20 maggio 2021

GIOVANNI GENTILE, L'ETICA DELL'EDUCAZIONE (pedagogia)




Anche in campo educativo Giovanni Gentile è uno dei più importanti esponenti dell'antipositivismo. I due libri molto importanti di Kitian sono la pedagogia e la politica scolastica. Ha fortemente criticato la pedagogia come scienza sperimentale, e la pedagogia è un'attività pratica basata su dati etici e filosofici. Secondo i Gentili, definire la "scienza spirituale" come scienza empirica o predicare l'empirismo significa distorcere l'educazione riducendola a qualcosa di meccanico. La pedagogia, in quanto "scienza formata dall'uomo", non può che essere una "scienza formata dallo spirito", cioè la conoscenza filosofica. Sul tema della riforma dell'istruzione, i metodi di insegnamento dovrebbero essere collegati a progetti di educazione politica Nei progetti di educazione politica va sottolineata la funzione "nazionale" delle scuole. Il "noi" profondo del Paese studentesco è un progetto ideale dello spirito, della storia e dell'autocoscienza della "vita universale". "Artista e sognatore", una realtà viva, non ha nulla a che vedere con i "bambini fantoccio" descritti dalla psicologia evoluzionista, ed è stato rifiutato dagli studiosi siciliani come "bambini nella mitologia".
Basandosi sul superamento del dualismo realtà-spirituale e sulla sua soluzione nel comportamento puro, cioè nell'attività pensante assoluta, c'è una perfetta continuità tra il suo pensiero educativo e la filosofia: l'educazione è un comportamento umano, quindi è stato appreso da qualsiasi procedura empirica.
Vale anche in pedagogia la distinzione tra le nozioni di concetto e di pseudoconcetto che nega il valore della scienza se separata dalla riflessione filosofica.

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