sabato 20 febbraio 2021

Le vie dell'alfabeto (Pedagogia)


L'EDUCAZIONE DEGLI ADULTI 

Tra 800 e 900 si moltiplicarono le iniziative per scolarizzare quote significative di adulti analfabeti.
Le scuole venivano finanziate da comuni e privati.
Le persone frequentavano le biblioteche e questo creò la formazione di un'opinione politica personale.
Apposite scuole sostenute economicamente dagli stessi imprenditori, almeno quelli più aperti e illuminati, consentirono specialmente ai più giovani di migliorare la qualità della propria vita. Qualcosa di analogo, anche se in misura meno rilevante, accadde campo agricolo in relazione agli sforzi compiuti per propagandare nuove pratiche di coltivazione e aumentare i rendimenti della terra, giudicata la prima ricchezza della nazione, L’Italia industriale decollerà nei primi decenni del XX secolo. Numerose forme di istruzione agraria popolare furono predisposte nell'ambito dell'attività delle Cattedre ambulanti dell'agricoltura, spesso realizzate per iniziativa dei Comuni e sostenute anche dal Ministero dell'Agricoltura. Anche le scuole tecniche agrarie svilupparono, oltre ai compiti istituzionali.
Puntarono a stimolare nei ceti artigianali e operai una mentalità fondata su un rapporto stretto fra il lavoro manuale e le cognizioni tecniche e scientifiche.
La connotazione areligiosa o apertamente anticlericale di molte iniziative e azione capillare delle logge massoniche in campo educativo suscitarono l'allarme del mondo cattolico e provocarono la reazione della Chiesa. I cattolici furono spinti a reagire contro l "insidia" che si celava dietro la filantropia laica e a rispondere con interventi alternativi. Le molteplici iniziative avviate da parroci, comitati di fedeli. Avversando sul piano politico i princìpi dello Stato liberale (al quale non si perdonava la conquista di "Roma capitale"), i cattolici, in altre parole, non tradussero il loro antistatalismo in opposizione all'idea di una nazione italiana. Essi si impegnarono piuttosto una diversa idea di una "Italia cattolica", rivendicata come diversa rispetto a quella che si era formata contro il papa e la Chiesa.

LE NUOVE PROFESSIONI EDUCATIVE

I cambiamenti dell'Italia alfabeta furono segnati anche da trasformazioni riguardanti le figure educative del campo dell'istruzione e dell'educazione e la principale fu la nascita della moderna figura del maestro elementare. Si cominciò a costruire infatti un gruppo di persone professionalmente dedicate all'insegnamento primario e anche la crescita delle insegnanti donne fu molto impetuosa e loro furono avvantaggiate dal fatto che la professione magistrale fu sempre meno attraente per gli uomini. La figura della maestra madre ed educatrice fu sempre presente dato che la donna sembrava più adatta ad occuparsi dei bambini. La professione di maestra fu inoltre una delle prime possibilità delle donne per essere indipendenti ed autonome consentendo loro di emanciparsi socialmente. Una figura particolare fu quella della suora-maestra che unì la vocazione religiosa con quella educativa. La maggior parte degli asili del secondo ottocento erano gestiti da religiose appartenenti a congregazioni religiose. Altra inedita figura fu quella dell'insegnate di ginnastica, il quale dal 1878 venne inserito all'interno della scuola e non più solo nelle società di ginnastica. Si stabilizzò anche la figura di educatore per soggetti disabili, di cui ricordiamo Pendola, di Netro, Pini, Montesano e la Montessori. Anche il medico divenne una figura simbolica di mediazione tra ceti dirigenti e strati popolari e nello sforzo di popolarizzazione di cultura medico igienica si incrociano i destini dei medici e dei maestri. La scienza medica venne così volgarizzata attraverso la pratica igienica che è associata ad un quadro di valori condotti al rispetto delle norme igieniche.



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