L'aspetto più evidente è la crisi dei ruoli tradiz

Ciò si traduce spesso in una fonte di disagio per la coppia e in una cause di instabilità familiare. la crisi dei ruoli tradizionali si traduce spesso in un nuovo stile di vita, basato su una riduzione del numero di compiti o comportamenti ritenuti eminentemente maschili o femminili e su una maggiore contrattazione della distribuzione dei ruoli familiari. Insomma, non è detto che sia sempre compito della donna recarsi al supermercato. lo si decide di volta in volta in base alle circostanze.
A tutto questo si accompagna una più ampia condivisione famigliare delle scelte e delle responsabilità, sia affettive sia educative sia economiche. Le decisioni che coinvolgono la famiglia passano prevalentemente attraverso una discussione e quindi attraverso il contributo personale, e non di ruolo, dei suoi membri. L'evoluzione delle questioni di genere La questione della parità fra uomini e donne, emersa in maniera conflittuale negli anni Settanta del Novecento, ha avuto profonde ripercussioni nel ridefinire i ruoli, le funzioni e le aspettative di genere non solo sul versante femminile ma anche su quello maschile.
Per le donne, le lotte e le riflessioni sulla femminilità hanno rappresentato l'apertura di nuovi spazi nell'ambito del diritto, del lavoro, della sessualità e permesso il raggiungimento di livelli più elevati di istruzione, una maggiore autonomia economica, famigliare, sociale. Negli ultimi decenni l'autoriflessione e la denuncia delle donne non hanno più riguardato solo le società occidentali, ma hanno coinvolto anche i Paesi in via di sviluppo (per esempio arabi o africani), dove combattere la disuguaglianza tra i sessi e l'oppressione femminile è una questione cruciale, con effetti anche drammatici per la vita delle persone. Gli studi sulla condizione maschile hanno evidenziato come gli uomini, per adeguarsi a una tale organizzazione sociale sessista, abbiano dovuto rinunciare a una parte della propria identità, per esempio ad avere un rapporto profondo con sé e con gli altri, delegando tale attitudine alle figure femminili, come se tutto l'ambito del privato, delle amicizie, delle relazioni sociali fosse di pertinenza esclusivamente della donna. E proprio perché non è mai stato abituato a gestire relazioni ed emotività in Prima persona, si è reso più vulnerabile da questo punto di vista, mentre le donne, più abituate a mediare e a tessere relazioni, sono da sempre più abili e più brave a gestirle.
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