Il principale pedagogista italiano infantile fu l’abate Ferrante Aporti. Nato nel 1791 a San Martino (Mantova) nel 1828 aprì in Lombardia una scuola infantile per bambini dai due anni e mezzo ai sei nel 1833 fu esteso anche alle bambine. Ben presto divenne noto in Italia e altre città presero l’esempio. Nel manuale di educazione ed ammaestramento per le scuole infantili per la prima volta in Italia viene elaborata una vera e propria pedagogia dell’infanzia.
Per Aporti è molto importante la formazione precoce dei bambini piccoli in quanto molte delle difficoltà nelle classi elementari erano causate da una mancanza di preparazione pre scolastica e dalle cattive abitudini familiari. La lettura del manuale di Wilderspin gli suggerì di creare un’anticipazione della scuola elementare per i bambini tra i due e i sei anni. Il programma garantiva una buona assistenza materiale e a uno sviluppo intellettuale, morale e fisico dei piccoli alunni.
Insistette molto sulla pulizia e sulla cura personale e dell’ambientazione. La proposta di un apposita istituzione educativa per l’infanzia era fortemente innovativa ebbe una rapida fortuna sostenuta anche dall’ambiente progressista e questo tipo di scuole inizia ben presto a diffondersi. La parabola di Aporti cominciò a declinare verso l’ultima parte del secolo quando raggiunge raggiunse in Italia l’esperienza dei giardini d’infanzia creato da Froebel più attento alle esigenze psicologiche dei bambini.
Per Aporti è molto importante la formazione precoce dei bambini piccoli in quanto molte delle difficoltà nelle classi elementari erano causate da una mancanza di preparazione pre scolastica e dalle cattive abitudini familiari. La lettura del manuale di Wilderspin gli suggerì di creare un’anticipazione della scuola elementare per i bambini tra i due e i sei anni. Il programma garantiva una buona assistenza materiale e a uno sviluppo intellettuale, morale e fisico dei piccoli alunni.
Insistette molto sulla pulizia e sulla cura personale e dell’ambientazione. La proposta di un apposita istituzione educativa per l’infanzia era fortemente innovativa ebbe una rapida fortuna sostenuta anche dall’ambiente progressista e questo tipo di scuole inizia ben presto a diffondersi. La parabola di Aporti cominciò a declinare verso l’ultima parte del secolo quando raggiunge raggiunse in Italia l’esperienza dei giardini d’infanzia creato da Froebel più attento alle esigenze psicologiche dei bambini.
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