lunedì 28 dicembre 2020

Ferrante Aporti e l'educazione infantile (pedagogia)


Le prime iniziative scolastiche specificamente destinate all'infanzia furono avviate in Inghilterra e in Francia. Nel 1816 l'industriale e filantropo Robert Owen aprì una classe per i più piccoli nella sua manifattura modello di New Lanark, in Scozia. Vi si insegnavano i rudimenti del sapere, un po' di storia naturale e di geografia, intervallati da marce ritmate, danze e canti. Sull'esempio dell'iniziativa di Owen poco dopo furono aperti a Londra i Westminster free day infant asylum. Le scuole disponevano di un cortile per giochi ed esercizi fisici, ai bambini più piccoli era insegnato l'alfabeto in forma di gioco, mentre a quelli più grandi si davano lezioni di scrittura e di calcolo.
Il principale pedagogista italiano infantile fu l’abate Ferrante Aporti. Nato nel 1791 a San Martino (Mantova) nel 1828 aprì in Lombardia una scuola infantile per bambini dai due anni e mezzo ai sei nel 1833 fu esteso anche alle bambine. Ben presto divenne noto in Italia e altre città presero l’esempio. Nel manuale di educazione ed ammaestramento per le scuole infantili per la prima volta in Italia viene elaborata una vera e propria pedagogia dell’infanzia.
Per Aporti è molto importante la formazione precoce dei bambini piccoli in quanto molte delle difficoltà nelle classi elementari erano causate da una mancanza di preparazione pre scolastica e dalle cattive abitudini familiari. La lettura del manuale di Wilderspin gli suggerì di creare un’anticipazione della scuola elementare per i bambini tra i due e i sei anni. Il programma garantiva una buona assistenza materiale e a uno sviluppo intellettuale, morale e fisico dei piccoli alunni.
Insistette molto sulla pulizia e sulla cura personale e dell’ambientazione. La proposta di un apposita istituzione educativa per l’infanzia era fortemente innovativa ebbe una rapida fortuna sostenuta anche dall’ambiente progressista e questo tipo di scuole inizia ben presto a diffondersi. La parabola di Aporti cominciò a declinare
verso l’ultima parte del secolo quando raggiunge raggiunse in Italia l’esperienza dei giardini d’infanzia creato da Froebel più attento alle esigenze psicologiche dei bambini.

Nessun commento:

Posta un commento