sabato 3 aprile 2021

I CARATTERI DELLA DEMOCRAZIA (sociologia)


La democrazia è il regime che la sfera politica assume nelle società occidentali contemporanee.
Ha la capacità di conferire un alto grado di legittimità allo stato e a ogni forma di potere politico.

La democrazia resta un regime politico basato più di ogni altro sul consenso popolare, il consenso reso possibile dalla facoltà dei governati di controllarechi li governa. Qualsiasi regime politico cerca di ottenere dalla società il massimo consenso possibile.

In democrazia, la società esercita un controllo forte e continuo sul lavoro della sfera politica. Il meccanismo delle elezioni periodiche significa che gli elettori possono revocare il mandato dei loro rappresentanti e sostituirli con altri. Il pericolo della non rielezione è l'arma attraverso la quale la società lega a sé i detentori del potere politico e li sottopone al proprio controllo, stimolando in loro un senso di responsabilità civica.

Ci sono due forme di democrazia molto diverse. Nel primo caso abbiamo una democrazia indiretta, poiché il "popolo" decide solo attraverso l'intermediazione di uno o più rappresentanti. Nel secondo caso, invece, la democrazia è diretta popolo decide in prima persona.
In democrazia la società effettua un controllo forte e continuo sull’operato della sfera politica.


UNA NUOVA CONCEZIONE DI INFANZIA(pedagogia)

 


Si vuole cambiare l’educazione e creare una nuova visione di infanzia per assicurare al fanciullo protezione e un’educazione piùrispettosa dei diritti dell’infanzia.
I bambini erano accuditi e nutriti meglio e la mortalità infantile era significativamente inferiore rispetto al secolo precedente. La nuova realtà dell'infanzia è documentata dai cambiamenti nella vita di tutti i giorni, prima nelle famiglie più ricche e nel nostro secondo momento anche nelle altre classi sociali. Nelle case sono state previste stanze apposite per le esigenze dei più piccoli, ai quali è stato concesso il diritto di disporre di mobili, libri e giochi propri adattati alle diverse fasce d'età, genere, motricità e necessità.

Le scuole si moltiplicarono e furono nuovamenteconcepite come luoghi dell'infanzia piuttosto che luoghi occasionalmente adattati per l'insegnamento. Il disegno di un sistema scolastico aperto anche alle classi popolari delineato già nell'Ottocento assume le caratteristiche di un servizio sociale via via meno elitario destinato a un numero crescente di studenti che frequentano a lungo la scuola. Le scuole divennero più eleganti, spaziose e armoniose; Gli arredi e le soluzioni decorative hanno reso piacevole la permanenza nelle aule. Dalla postazione fissa per più studenti, scomoda e poco adatta alla socializzazione, si passa all'organizzazione flessibile dell'aula per facilitare il passaggio dalle esperienze di gioco all'apprendimento formale.
La concezione novecentesca dell’infanzia si affidò al principio secondo il quale era necessario valorizzare la prima età dell’essere umano in quanto sviluppo pieno è disinteressato delle potenziali infantili.
Un cambiamento che ha profondamente plasmato la culturaeducativa del XX secolo è rappresentato da una nuova fisionomia della pedagogia che non è più vista come l'unica conoscenza sugli esseri umani come la biologia, la psicologia e la sociologia. Era il primo nucleo del modello più tardi chiamato "scienze dell'educazione". La sua definizione è stata sostenuta dai protagonisti del rinnovamento scolastico utile all'istruzione, denominate "nuove scuole" o "nuova istruzione" e denominate "attivismo" in Italia. Fino alla metà del XIX secolo, le descrizioni educative erano derivate direttamente da presupposti metafisici o religiosi; nella migliore delle ipotesi si basavano sull'osservazione e sull'esperienza personale e non venivano mai verificate sperimentalmente. Principalmente dalla psicologia nella seconda metà del secolo, i contributi iniziarono a delineare modalità più "scientifiche" per intervenire nell'educazione, in particolare in relazione ai processi di apprendimento.


Certi studiosi anteposero la priorità della conoscenza sperimentale delle diverse caratteristiche dell’infanzia e della fanciullezza.
Nel 1905 lo psicologo francese Alfred Binet presentò i primi test di intelligenza, raccolti nella Binet-Simon intelligence scale.
Aveva uno 

scopo principale cioè individuare gli alunni con un bisogno particolare nelle materie scolastiche.Si deve l’introduzione del QI (quoziente di intelligenza) allo psicologo tedesco William Stern.
Le differenze non erano soltanto di tipo quantitativo ma anche qualitativo, cioè il prevalere della comprensione a base sensoriale rispetto a quella di tipo astrattivo.
Il nome Claparède si riferisce ad un'altra area che fu intensamente coltivata dalla pedagogia scientifica all'inizio del secolo, ovvero quella degli studenti con un ritardo o anormali. I medici si limitano a diagnosticare la disabilità intellettiva di una persona senza preoccuparsi di individuarne le cause e senza offrire cure terapeutiche o educative. A tal fine, hanno preparato nuovi metodi di insegnamento che avrebbero incoraggiato il più possibile la crescita spirituale. Mentre Claparède rivolgeva la sua attenzione agli insegnanti ed era convinto che una migliore preparazione di questi ultimi potesse consentire loro di affrontare correttamente la disabilità, Decroly e Montessori fondarono scuole speciali per bambini, simili ai risultati effettivi del medico belga all'École de l'Ermitage, da lui fondata nel 1907 e avviata nel 1898 dallo studioso italiano dell'Università di Roma, non solo fornì elementi utili per l'educazione dei disabili, ma anche importanti informazioni per il rinnovamento delle pratiche didattiche per materie normali.